Il mondo che ci circonda è pieno di sostanze chimiche che possono essere prodotte dall’uomo o dalla natura stessa.

Quando il nostro corpo entra in contatto con queste sostanze estranee (xenobiotiche) deve essere in grado di elaborarle ed eliminarle, e riesce a farlo grazie ad efficientissimi processi di disintossicazione.

Questi processi non si occupano soltanto delle sostanze chimiche esterne al nostro organismo, ma anche di quelle prodotte all’interno del nostro corpo (endobiotiche) come ad esempio gli ormoni in eccesso e i prodotti di scarto del metabolismo cellulare. 

Nelle persone sane generalmente, il sistema di disintossicazione del corpo funziona in modo efficiente.

La continua esposizione ad agenti tossici come il fumo, l’alcol, le droghe,  i farmaci, o alcune malattie, possono però comprometterne l’efficacia.

Come ci disintossichiamo?

Il processo di disintossicazione interessa diversi organi ed apparati.

Il fegato e i reni rappresentano gli organi principali per l’eliminazione delle tossine, ma sono coinvolti anche altri organi e apparati come i polmoni, il cervello, e in misura minore in tutto il resto del corpo. Ecco alcuni esempi:

  • Apparato respiratorio: elimina i gas e le sostanze chimiche volatili attraverso la respirazione. Ad esempio l’acetaldeide che viene prodotta quando il fegato distrugge l’alcol viene eliminata attraverso le vie aeree. L’odore tipico che si percepisce nel respiro di una persona ubriaca è proprio dovuto a questa sostanza. Se non venisse eliminato attraverso i poloni, questa sostanza sarebbe letal
  • Apparato digerente: le tossine introdotte con il cibo e le bevande vengono eliminate attraverso le feci. In caso di intossicazione alimentare, il nostro organismo reagisce violentemente con vomito e diarrea per eliminare le sostanze nocive velocemente.
  • Apparato tegumentario (pelle-ghiandole sudoripare): impedisce a molte sostanze tossiche di entrare nel nostro corpo,  e attraverso il sudore, ci permette di liberarci di alcune tossine idrosolubili. Nel sudore si trovano sostanze chimiche idrosolubili, come alcuni farmaci e ioni metallici, tuttavia il sudore non costituisce una delle principali vie di disintossicazione del corpo
  • Nel latte materno finiscono le sostanze chimiche liposolubili. E  poiché il contenuto lipidico del latte è superiore a quello del plasma, spesso le sostanze chimiche liposolubili sono più concentrate nel latte che nel plasma. Pertanto, il latte può essere una via significativa di escrezione di sostanze chimiche altamente liposolubili nelle donne che allattano.

Le fasi della disintossicazione

Le reazioni di disintossicazione, avvengono grazie a numerosi enzimi, che agiscono in modo concertato trasformando le sostanze tossiche, in molecole che il nostro corpo è in grado di eliminare. L’intero processo viene schematizzato in tre fasi.

La fase I e la fase II permettono la trasformazione delle tossine in sostanze meno tossiche e più idrosolubili, che il nostro corpo è in grado di eliminare più facilmente.

La fase III è la fase in cui il corpo può finalmente liberarsi delle tossine attraverso gli organi emuntori (intestino, reni, polmoni, cute).

Le tre fasi devono lavorare all’unisono per la corretta rimozione delle sostanze chimiche indesiderate ( pesticidi, farmaci, ormoni in eccesso ecc.). Se questa sincronia di perde, il sistema di disintossicazione inizia a disfunzionare e il corpo accumula le molecole indesiderate.

La Fase I

La fase I è dominata da enzimi di trasformazione della famiglia dei citocromi CYP 450 (CYP). Queste enzimi si trovano principalmente nel fegato ma sono presenti anche nei polmoni, nei reni, nell’intestino e nel cervello.

In questa prima fase,  gli enzimi CYP modificano le tossine liposolubili (che si sciolgono nei grassi), rendendole più idrosolubili. In questo modo il corpo sarà in grado di eliminare facilmente queste sostanze che altrimenti si accumulerebbero nel tessuto adiposo.

Queste reazioni chimiche sono necessarie per il processo di disintossicazione ma spesso causano la formazione di radicali liberi e molecole più tossiche delle sostanze di partenza. Queste molecole possono causare danni cellulari e affinché ciò non avvenga, è indispensabile che intervengano gli enzimi della Fase II.

La Fase II

Gli enzimi di fase II sono enzimi di coniugazione. Trasformano le sostanze pericolose della Fase I, in sostanze più innocue. Inoltre le modificano ulteriormente, unendole ad altre molecole, per renderle ancora più idrosolubili.

Questi enzimi usano substrati endogeni come donatori di gruppi fortemente polari.

Gli enzimi di fase II sono:

  • UDP-glucuronosiltransferasi (UGT)
  • Glutatione S-transferasi (GST)
  • Sulfotransferasi (SULT)
  • N-acetiltransferasi (NAT), e
  • Metiltransferasi (MT).

La fase III

La fase III della disintossicazione è responsabile dell’eliminazione delle tossine e dei prodotti metabolici dalle cellule.

Quest’ ultima fase è permessa grazie all’azione di diverse proteine trasportatrici che veicolano le tossine fuori dalle cellule. Le tossine in questo modo vengono escrete attraverso l’urina e la bile (feci).

Secrezione biliare

La secrezione della bile da parte del fegato, sebbene non sia ufficialmente parte della fase III, è necessaria per l’eliminazione di endo- e xenobiotici tossici come la bilirubina, le tossine batteriche e diversi mediatori dell’infiammazione. La compromissione del flusso biliare può provocare un accumulo di tossine epatiche e causare danni al fegato.

Alcune piante e alimenti possono aiutare la secrezione di bile, tra questi abbiamo:

  • Tarassaco
  • Carciofo,
  • Achillea millefoglie,
  • Genziana,
  • Cardo Mariano,
  • Zenzero
  • Curcuma.

L’importanza dell’equilibrio

Come abbiamo visto, le trasformazioni che avvengono in Fase I, producono sostanze spesso più pericolose di quelle di partenza. Queste sostanze però, vengono neutralizzate dalla Fase II.

La fase I e II sono in equilibrio tra loro, e lavorano sinergicamente per disintossicare il corpo. Se questo equilibrio si perde, il processo di disintossicazione si inceppa e può causare un aumento dei radicali tossici che causano danno al DNA delle cellule.

Tra i fattori che posso far perdere la sincronia tra le due fasi abbiamo:

  • Il fumo di sigaretta
  • L’alcool
  • Le amine eterocicliche che si sviluppano durante la cottura della carne alla griglia.
  • Alcuni farmaci come glucocorticoidi e antiepilettici

Le “Detox” funzionano?

Le diete “detox” promettono di disintossicare il corpo. Chi le propone generalmente non spiega la fisiologia dei processi di disintossicazione, ma si limita a consigliare centrifugati, integratori o tisane che dovrebbero “ripulire” l’organismo.

Le sostanze che vengono usate sono generalmente vegetali e salutari. Ma alcuni alimenti che sembrano del tutto innocui, se assunti in grandi quantità, possono in realtà essere nocivi per le persone con determinate condizioni cliniche o che assumono farmaci. Ad esempio il succo di pompelmo o di bergamotto, possono amplificare l’effetto di alcuni medicinali, rendendoli tossici, perché ne rallentano la loro eliminazione dal corpo.

Implicitamente i sostenitori delle diete detox sostengono che alcune sostanze come la curcuma, o il sedano, se prese in grandi quantità stimolino i processi di disintossicazione del corpo. Questo avverrebbe qualora queste sostanze andassero a stimolare in modo positivo gli enzimi delle varie fasi, migliorandone l’efficacia.

La realtà

In realtà nessuno studio clinico, al momento, ha confermato l’efficacia di una dieta “detox” o di un prodotto specifico per la disintossicazione, e non esistono integratori approvati scientificamente per questo scopo.

Molte sostanze vegetali, hanno mostrato di poter modificare i processi di disintossicazione, agendo sugli enzimi delle varie fasi. Ma al momento gli studi presentano molte incertezze.

Uno dei dubbi riguarda le quantità per le varie sostanze “detox”. Gli studi hanno mostrato che una stessa sostanza ha azioni opposte a seconda della concentrazione utilizzata, stimolando alcune vie enzimatiche a certe concentrazioni e inibendole a concentrazioni maggiori.

Altre molecole, agiscono sugli enzimi di una fase ma non dell’altra, andando a far perdere la sincronia nel processo di disintossicazione, e causando più danno che beneficio.

Inoltre, la persona media, non ha una foto dei propri processi enzimatici. Non sa quindi quali enzimi debbano essere accelerati e quali rallentati per favorire l’eliminazione delle tossine.

Per finire, le sostanze utilizzate negli  studi, venivano testate a concentrazioni elevatissime, difficili da raggiungere con una dieta normale, senza incorrere in problemi per la salute.

Che cosa fare allora?

Per supportare i naturali processi di disintossicazione del corpo, la cosa più saggia da fare è avere una dieta equilibrata, che non presenti carenze nutrizionali e che contenga una varietà di frutta, verdura e spezie. Inoltre è importante rimanere del peso ideale perché la maggior parte delle tossine si depositano nel tessuto adiposo, dove si accumulano, sfuggendo all’azione di disintossicazione degli enzimi.

Vitamine e minerali

Affinché le reazioni di disintossicazione si svolgano senza intoppi, è importante che il corpo sia sufficientemente nutrito, perché molte vitamine e minerali sono necessari sia per le reazioni stesse che per la produzione di enzimi di disintossicazione.

Le vitamine e i minerali essenziali per la disintossicazione includono vitamine A, B2 , B3, B5, B6, acido folico (B9), B12, C ed E, ferro, calcio , rame, zinco, magnesio e selenio.

Alcune ricerche suggeriscono che nutrienti come zinco, calcio, ferro e magnesio, potrebbero anche ridurre l’assorbimento di metalli pesanti tossici.

Fibre per la regolarità e non solo

Le fibre presenti negli alimenti vegetali, nutrono la flora microbica intestinale e aiutano l’eliminazione delle tossine attraverso le feci. Negli animali, le fibre sembrano legare i metalli pesanti e prevenirne l’assorbimento .

Inoltre alcuni studi hanno mostrato che le fibre insolubili, della crusca dei cereali e della frutta, riducono i livelli di mercurio nel cervello e nel sangue.

Riassumendo

La disintossicazione del corpo è un processo naturale e complesso che richiede l’azione concertata di più enzimi, affinché le sostanze tossiche siano trasformate ed eliminate, principalmente attraverso le urine e le feci.

Molte sostanze vegetali hanno mostrato di andare ad agire sulle vie enzimatiche che regolano i processi di disintossicazione, ma non sempre in modo positivo. Le sostanze testate  sono state usate in dosi elevatissime.

Ad oggi non abbiamo dati clinici che suggeriscano l’uso di un prodotto specifico per favorire il processo di disintossicazione e al momento la soluzione più sicura per aiutare la propria salute, sembra ancora una dieta bilanciata, ricca di frutta e verdura. Oltre a questo può essere di grande aiuto evitare il fumo, il consumo di alcolici,  idratarsi in modo adeguato, assumere abbastanza fibre, fare attività fisica regolare e dormire abbastanza.

Piuttosto che concentrarsi su un unico alimento “disintossicante” in grandi quantità, è più sicuro curare l’intera alimentazione, e lo stile di vita.

Rifermenti

Fasi di detox (1 ) (2) (3)

Minerali e detox  (5)  (6) (7) (8)

Chelazione delle fibre (4)

Probiotici e detox (9) (10)  (11)

Tossine nel tessuto adiposo (12)