Il fegato grasso o steatosi epatica, è una malattia del fegato caratterizzata da un eccessivo accumulo di trigliceridi a livello degli adipociti (le cellule del fegato).

Questa problematica interessa 1/4 della popolazione mondiale e, sebbene sia più frequente nelle persone sovrappeso o obese, può essere presente anche in persone magre.

Questa patologia generalmente ha un decorso benigno, ma spesso è sottovalutata e in alcuni casi può causare un’infiammazione del fegato, distruggere le sue cellule, creando tessuto cicatriziale e, nei casi più gravi, evolvere in cirrosi ed insufficienza epatica.

I sintomi

Purtroppo questo problema può rimanere silente per decenni prima che gli esami ematici rivelino qualche alterazione della funzionalità epatica, e spesso viene riscontrato casualmente durante un esame ecografico.

Alcuni segnali possono però metterci in guardia: ad esempio se abbiamo dolore al fianco destro, o anche nella parte alta della schiena dalla parte destra, potrebbe essere il segno che il fegato è infiammato. Se fatichiamo a respirare quando ci corichiamo sul lato sinistro del corpo, potrebbe essere dovuto al fatto che il fegato, ingrossato, grava sul cuore. Dolore addominale, difficolta digestive, e addome gonfio subito sotto lo stomaco, possono essere segnali che il nostro fegato non sta funzionando bene. Le analisi del sangue poi, possono rivelare valori di trigliceridi e colesterolo troppo elevati.

Le cause della steatosi non alcolica

Il fegato grasso può essere causato da consumo di alcol, ma anche dalla dieta o da fattori predisponenti. Esiste infatti una steatosi epatica non legata al consumo di alcol, che colpisce le persone in sovrappeso o obese, e anche le persone magre.

Per quel che riguarda le persone in sovrappeso o obese, specialmente quando tendono ad accumulare grasso a livello addominale, questo problema è causato dall’eccesso calorico che porta il corpo ad uno stato di insulino-resistenza.

L’insulina è l’ormone pancreatico che regola la glicemia (concentrazione di zuccheri nel sangue) stimolando le cellule ad utilizzare il glucosio (lo zucchero nel sangue). Allo stesso tempo, quando questo ormone aumenta nel sangue, blocca la lipolisi, impedisce cioè al nostro corpo di utilizzare le riserve di grasso come fonte energetica.

Nelle persone in sovrappeso, le cellule diventano insensibili all’azione di questo ormone cioè, l’insulina pur essendo prodotta dal pancreas, non riesce a controllare la glicemia, perché le cellule non rispondono più al suo comando di utilizzare il glucosio.

Si crea quindi un ciclo vizioso, in cui il pancreas secerne più insulina, nel tentativo di abbassare la concentrazione di zuccheri nel sangue, e l’insulina aumentando, favorisce sempre di più l’accumulo di grassi e l’aumento poderale.

Anche le cellule del fegato (adipociti) iniziano così ad accumulare grassi al loro interno. dando luogo alla steatosi epatica.

In alcuni soggetti magri invece, possono essere presenti dei fattori che predispongono a questa patologia. Si tratta di soggetti con un’aumentata produzione di acidi biliari e con un livello maggiore di FGF19 (fattore di crescita dei fibroblasti 19) . Questi soggetti sembrano avere un metabolismo accelerato, e rimangono magri qualsiasi cosa mangino, ma la loro magrezza non li protegge da questa problematica che spesso ha un’evoluzione peggiore rispetto a quanto non accada nei pazienti in sovrappeso.

La soluzione

Il nostro fegato svolge circa 500 funzioni, tra queste abbiamo la digestione dei grassi, l’assorbimento delle vitamine liposolubili, la sintesi del colesterolo e dei trigliceridi, il metabolismo delle proteine, il controllo della glicemia e la neutralizzazione delle sostanze chimiche e tossiche. Per questo motivo è di vitale importanza mantenerlo in ottima salute.

Se soffriamo di steatosi epatica e siamo in sovrappeso, la prima cosa da fare è ridurre il peso corporeo. Per questo dobbiamo diminuire l’introito calorico giornaliero e cercare di aumentare il dispendio energetico aumentando la nostra attività fisica. Se siamo magri ma soffriamo di questo problema dovremmo comunque migliorare la nostra dieta.

In entrambi i casi dovremmo evitare l’alcol, l’abuso di nervini ( caffè, tè nero, cioccolata), la nicotina, e gli zuccheri, specialmente il fruttosio come quello contenuto nello sciroppo di mais presente in molte bibite e prodotti industriali, ed evitare il consumo di cibo spazzatura, fritti, formaggi e insaccati.

Dovremmo aumentare il consumo di verdure e in modo particolare di crucifere ( broccoli, cavoli, rucola ecc. ) e di verdure amare come il radicchio, la cicoria, gli spinaci, i carciofi e il prezzemolo. Il consumo di vegetali è fondamentale per aiutare il fegato nella sua guarigione, e può essere di aiuto aggiungere qualche centrifugato di verdure per aumentare l’apporto di fitonutreinti, e antiossidanti.

E’ utile sostituire i cereali raffinati con quelli integrali, e aumentare il consumo di legumi e di pesce al posto della carne. L’apporto di proteine dovrà essere moderato, perché la loro digestione affatica il fegato. Inoltre andrà moderato  l’introito di grassi, che dovrebbero provenire da frutta oleosa come le noci, l’avocado e l’olio di oliva di buona qualità.

Saranno di aiuto anche aglio, cipolla, rape rosse e zenzero, e come spezie, in quantità moderate il curry o la curcuma (mischiata con pepe per aumentarne la biodisponibilità). La frutta può essere assunta in quantità moderate, specialmente i frutti di bosco, come mirtilli, fragole e lamponi.

I pasti dovranno essere al massimo tre al giorno, evitando di mangiare tra un pasto e l’altro, e facendo sempre passare almeno 12 ore tra la cena e la colazione del giorno successivo.

L’importanza dell’esercizio fisico

L’esercizio fisico aumenta la capacità del fegato di ossidare i lipidi, quindi di bruciare i grassi, inoltre migliora la sensibilità insulinica, aiutandoci ad uscire dal circolo vizioso dell’insulino-resistenza. Riduce la conversione del glucosio in grasso, perché il glucosio verrà usato dai nostri muscoli, e ci aiuterà a combattere l’infiammazione e la formazione di tessuto cicatriziale. Qualsiasi esercizio fisico andrà bene, purché sia fatto con regolarità.

La buona notizia

Le cellule del fegato hanno la capacità di rigenerarsi completamente, per questo, cambiando il nostro stile di vita, abbiamo la possibilità di far regredire completamente questa patologa e di cancellare i danni che può aver causato. Va tenuto presente però che questo processo di rigenerazione richiede un tempo lungo, che può variare da 1 a 3 anni a seconda della gravità del danno subito. Nei casi meno gravi, già dopo pochi mesi di dieta è possibile vedere i primi risultati mediante ecografia addominale o risonanza magnetica.