Spesso ci viene detto che per restare in salute basta mangiare un po’ di tutto e che, all’interno di una dieta bilanciata, possiamo concederci anche cibi golosi come dolci, cioccolata, patatine fritte e fast food, purché in moderazione.

Il problema è che chi soffre di sovrappeso o ha problemi di salute legati all’alimentazione generalmente non riesce ad essere moderato.

Ogni animale è motivato da quella che viene detta triade motivazionale: un meccanismo biologico, disegnato dalla natura, per garantire la conservazione e la riproduzione della specie.

Le tre cose che motivano il comportamento e le azioni di ogni creatura secondo questa triade sono:

  • Ricercare il piacere (cibo, sesso)
  • Risparmiare energia ( fare tutto con il minimo sforzo possibile)
  • Evitare il dolore

I cibi ricchi ci attirano perché ci permettono di ottenere l’energia di cui abbiamo bisogno con il minimo sforzo. Questo meccanismo biologico ha permesso ai nostri antenati di individuare i cibi più calorici che ne hanno permesso la sopravvivenza.

In un periodo in cui il cibo non era sempre disponibile, e spesso si dovevano affrontare periodi di carestia, saper individuare il cibo più energetico e mangiare il più possibile quando se ne aveva la possibilità era il vantaggio biologico che ha permesso ai nostri antenati di tramandare i loro geni fino a noi. L’istino di mangiare il più possibile a l’attrazione verso i cibi ricchi è rimasta in ogni essere umano, ma l’ambiente in cui viviamo oggi è diverso da quello dei nostri antenati.

Nel mondo moderno abbiamo ampia disponibilità di cibo, e spesso gli alimenti sono manipolati e arricchiti di zucchero, sale e grassi, e sono molto lontani dal cibo che i nostri antenati potevano trovare in natura. Questi alimenti ci forniscono un piacere enorme, che spesso non possiamo controllare, facendoci cadere in quella che il Dr.  Doug Lisle ha definito come “la trappola del piacere”: il nostro istinto naturale cerca di guidarci verso la cosa migliore da fare, ma le stimolazioni che provengono dal cibo moderno sono troppo forti e creano forme di dipendenza proprio come le droghe.

Soluzione semplice ma non facile

Se soffriamo di una dipendenza da droga o alcol, una volta raggiunta la consapevolezza del problema, non è facile riuscire a guarire. La soluzione è semplice, smettere di fare uso di queste sostanze così nocive per la nostra salute, ma riuscire a farlo non è facile; bisogna eliminare ogni tentazione, in modo da non rischiare una ricaduta.

Se siamo in sovrappeso e non possiamo fare a meno di cibi ricchi di grassi, zuccheri e sale, dovremmo adottare delle strategie valide per liberarci di questa dipendenza.

L’unico modo per perdere peso in modo definitivo e ritrovare la salute, è adottare una dieta ricca di prodotti naturali e vegetali, senza grassi, zuccheri e sale aggiunto.

Quando la dieta sarà composta da cibo fresco e naturale, poco manipolato, saremo anche liberi da ogni altra strategia per perdere peso, perché il cibo che assumiamo è a bassa densità calorica, ricco di nutrienti e non crea dipendenza. Possiamo saziarci  senza preoccuparci troppo delle calorie, e in questo modo il nostro istinto biologico, non sarà più un problema.

Forza di volontà

Serve tantissima forza di volontà per resistere alle tentazioni del piacere fornito dai cibi moderni. E’ più semplice bonificare la casa, ed evitare di avere in casa questi cibi, che lottare ogni giorno per non mangiarli.

Spesso mangiamo quando siamo stanchi, quando siamo tristi o arrabbiati e questo ci fa sentire meglio. Il cibo stimola il rilascio di dopamina nel nostro cervello, e questa ci da piacere e ci conforta dalle difficoltà fisiche o psicologiche che possiamo incontrare durante la nostra giornata.

A volte mangiamo perché pensiamo di avere fame, ma non sentiamo fame per frutta e verdura; vogliamo qualcosa di  goloso, come della cioccolata o del gelato. Questa chiaramente non è vera fame, ma solo un appetito, una ricerca di piacere; i cibi ricchi donano più piacere perché causano un rilascio maggiore di dopamina.

Perdere peso non piace al nostro cervello

Il nostro corpo è disegnato per resistere alla carestia. Per questo quando l’insulina si abbassa e iniziamo ad usare le scorte di grasso, il corpo innesca il meccanismo della fame. La fame ci rende nervosi e il cibo felici per preservarci dal deperimento. Ogni volta che tentiamo di dimagrire combattiamo migliaia di anni di evoluzione. Il nostro cervello ci dice di non sprecare le scorte di grasso, a lui non importa della nostra prova bikini, a lui interessa la sopravvivenza.

L’unico modo per vincere questa battaglia e modificare l’ambiente in cui viviamo circondandoci di cibi sani, in modo da avere solo opzioni salutari.

Come una droga

L’insalata ha 17 kcal per 100g ; il cervello di fronte ad un piatto di insalata stima che per sopravvivere ne servirebbero 9 kg . Anche mangiandola tutto il giorno non potrei coprire il mio fabbisogno calorico o sopravvivere con questa verdura. Per questo l’insalata non ci entusiasmerà come un triplo cheeseburger, un gelato o della cioccolata.

Legumi, patate e cereali pure avendo meno calorie del cibo spazzatura hanno un buon apporto energetico che garantirebbe la nostra sopravvivenza, per questo il nostro cervello potrebbe trovarle piacevoli .

Anche i prodotti da forno, e i cerali  sono ad alta densità calorica rispetto ai tuberi, basti pensare che 100 g di pane integrale contengono 252 Kcal, e 100g di riso integrale hanno 367 Kcal , mentre la stessa quantità di patate, solo 87 Kcal.

E’ facile quindi superare il proprio fabbisogno calorico mangiando molti prodotti da forno e cereali. Ma questi alimenti hanno comunque un buon potere saziante.

Il gelato così come la cioccolata sono un cibo ad altissima densità calorica, per questo li troviamo molto piacevole.

La cioccolata fondente contiene 598 Kcal per 100g.

Più i cibi sono lavorati, addizionati a zucchero, olio e sale, e ricchi di calorie, più stimolano in modo esagerato i centri del piacere nel nostro cervello. Quando siamo dipendenti non mangiamo soltanto per il piacere indotto da questi alimenti, ma anche per evitare il disagio causato dal crollo di dopamina. Come accade con la droga, anche il cibo spazzatura genera crisi di astinenza.

Un’epidemia che costa miliardi

La diffusione di questi cibi, negli ultimi anni ha causato un’epidemia di diabete e di malattie associate al sovrappeso, che si manifestano in età sempre più precoce, e che stanno avendo un impatto significativo sul bilancio del sistema sanitario, che rischia un collasso.

Il sovrappeso e l’obesità sono problemi sociali; due miliardi di persone ne sono portatori, il 28,5% della popolazione mondiale. In Europa la percentuale di obesi è triplicata dal 2008 ad oggi, arrivando al 24%, quasi sovrapponibile agli Stati Uniti (27%). In Italia il 35,6% della popolazione è in sovrappeso (BMI 25-29,9), il 10,4% in
condizioni di obesità; Il 22,2% dei bambini risulta in sovrappeso, e il 10,6% in condizioni di obesità.

L’obesità è direttamente e indirettamente collegata a patologie cardiovascolari, endocrinologiche, dermatologiche, neurologiche, pneumologiche, reumatologiche, nefrologiche, oncologiche, psichiatriche, gastroenteriche, ed è associata al 70,5% dei casi di diabete.

Il costo dell’obesità è pari al 7% della spesa sanitaria nazionale, 7,77 miliardi di euro (64% ospedalizzazioni); in
pratica 130€ per ogni cittadino sono spesi ogni anno per i costi diretti dell’obesità, valore che supera i 300€ se si includono i costi indiretti. Una persona obesa costa mediamente il 25% in più al sistema sanitario rispetto ad una normopeso.

Secondo il rapporto OCSE, una strategia di prevenzione sarebbe attuabile in Italia al costo di 17€ a persona, garantirebbe un risparmio economico in termini farmaceutici e salverebbe 75.000 vite nei primi anni.

Conclusioni

Il cibo moderno, e manipolato,  che priviamo di fibre, acqua, vitamine e minerali e a cui aggiungiamo zuccheri, sale e olio diventa ricco di calorie  e sovrastimola i centri del piacere del nostro cervello.

In questo modo gran parte degli alimenti che costituiscono la dieta moderna creano dipendenza e favoriscono l’obesità. Riuscire a consumare questi alimenti con moderazione risulta difficile per la maggior parte delle persone, che sono attratte da questi alimenti, non soltanto per il loro sapore ma anche per il massiccio rilascio di dopamina che questi alimenti generano.

Per risolver questo problema, la via più semplice è quella di eliminare  dalla propria dieta i cibi che creano dipendenza e seguire un’alimentazione basata su verdure, frutta, cereali integrali, legumi, e semi oleosi, come consigliato anche dall’OMS.

In pochi mesi i recettori del gusto si resetteranno, e si tareranno sui sapori più naturali del cibo che usiamo e la nuova dieta ci appagherà senza danneggiar la nostra salute.

Riferimenti

Dopamine Signaling in the Suprachiasmatic Nucleus Enables Weight Gain Associated with Hedonic Feeding

The Pleausre Trap ( Douglas J. Lisle, Alan Goldhamer )