Ci hanno sempre detto che gli oli vegetali (lino, soia, oliva, girasole, mais, ecc..) sono importanti per la nostra salute. Grazie al loro contenuto di acidi grassi insaturi, ci aiuterebbero a tenere pulite le nostre arterie e il loro contenuto di omega 3 promuoverebbe la nostra buona salute.

Eppure, alcuni medici di fama internazionale, esperti in nutrizione come il Dr. T Colin Campbell (autore di The China Study), il Dr. McDougall, il Dr. Esselstyn, il Dr. Jankins (ideatore del concetto di indice glicemico) e molti altri scienziati e studiosi, hanno eliminato questi oli dalla loro dieta.

Quale può essere la ragione di questa scelta?

Il British Medical Journal nel numero del 12 Aprile del 2016, ha pubblicato un articolo in cui si legge che gli oli vegetali (insaturi) abbassano il colesterolo quando vengono usati per rimpiazzare i grassi animali (saturi). Tuttavia ricerche più approfondite e la revisione di vecchi studi, mostra che essi non riducono il rischio di malattia cardiaca. Anzi, questa sostituzione in alcuni casi, sembra aumentare il rischio di malattia e morte.

Il Dr. McDougall, considerato uno dei massimi esperti in nutrizione, sostenitore della dieta a base vegetale, da 35 anni mette in guardia i suoi pazienti dagli oli vegetali (canola, mais, lino, oliva, girasole ecc.). Egli infatti ritiene che questi oli non debbano essere considerati un cibo, poiché il processo di raffinazione elimina la maggior parte dei nutrienti.

L’equilibrio tra proteine, carboidrati, grassi, vitamine, minerali e migliaia di altre sostanze, che si trovano nel cibo originale (semi di lino, semi di girasole, olive ecc.) viene distrutto dai processi di lavorazione.

Come accade quando estraiamo le vitamine dalla frutta, isolandole dal resto dei nutrienti, il prodotto che si ottiene, non è più un cibo, ma un farmaco.

Questi oli, secondo il Dr. McDougall, sono esattamente come dei farmaci: possono avere effetti positivi su alcune problematiche, ma hanno anche un effetto tossico sul nostro organismo.

Ad esempio, in caso di cardiopatia, gli oli ricchi ricchi di omega 3 (lino e pesce) inibiscono l’aggregazione piastrinica e rallentano la coagulazione del sangue. Questo può essere di aiuto per la prevenzione dell’infarto. ma può essere un rischio in caso di ictus emorragico.

Inoltre, una serie di angiogrammi delle arterie di pazienti affetti da placca aterosclerotica, mostra che questi grassi sono associati a nuove lesioni ateroslcerotiche entro 1 anno.

Infatti, anche i grassi polinsaturi (omega 3 e omega 6) vengono incorporati nella placca ateroscelrotica, e promuovono quindi il danno alle arterie.

Non c’é quindi alcuna differenza tra i grassi saturi (animali), monoinsaturi (olio di oliva) e polinsaturi (omega 3 e omega 6) riguardo la prevenzione della cardiopatia.

Gli studi mostrano che solo diminuendo l’assunzione di ogni tipo di grasso (olio di oliva compreso) le placche aterosclerotiche smettono di crescere.

Questo spiega perché il Dr. Caldwell Esselsty, rinomato cardiochirurgo, elimini ogni tipo di grasso ( anche l’olio di oliva) dalla dieta dei suoi pazienti cardiopatici, ottenendo risultati straordinari, e permettendo loro di vivere e controllare la propria malattia, senza bisogno di farmaci o chirurgia.

Per quel che riguarda la prevenzione del cancro, alcuni studi hanno dimostrato che gli omega 3 e omega 6 potrebbero essere promotori di tumori.

Questi grassi, agiscono sul nostro sistema immunitario, riducendo  l’infiammazione, ma abbassando anche le nostre difese naturali contro le cellule tumorali.

Se quindi possono essere utili in caso di malattia autoimmune, non lo sono quando abbiamo bisogno che il sistema immunitario sia al suo massimo.

In uno studio, i topi malati di cancro al colon a cui veniva dato olio di pesce e olio di girasole, sviluppavano un numero maggiore di metastasi rispetto a quello dei topi con una dieta senza grassi.

Anche gli studi sulle popolazioni ci dicono che nel mondo, più basso è il consumo di grassi, minore è il rischio di sviluppare i più comuni tipi di cancro, come quello al seno, colon, e prostata.

Questo spiega perché anche il Dr. T Colin Campbell (The China Study) consiglia di non assumere oli vegetali.

In conclusione, secondo questi esperti e altri scienziati, gli oli vegetali, ottenuti da processi di raffinazione, andrebbero eliminati o almeno ridotti drasticamente, mentre i semi oleosi (noci, chia, mandorle, lino, ecc), l’avocado, le olive, che sono ancora cibi integri, possono essere consumati con moderazione.

Essendo cibi ad alta densità calorica, devono  essere limitati o eliminati in quelle persone che devono perdere peso e nei cardiopatici,  mentre possono essere consumati sempre senza eccedere, dagli adulti attivi e dai bambini in crescita che necessitano di calorie extra nella loro dieta.