L’ingestione di latte vaccino sembra essere associata agli attacchi di apnea ed atonia muscolare (che si manifestano con zoppia) nei bambini.

Questi fenomeni possono essere spiegati dall’attività che la caseomorfina bovina esercita sul nostro organismo.

La caseomorfina è un peptide ( corta catena di aminoacidi ) che si forma nel nostro stomaco quando beviamo il latte, ed è uno di quei composti con attività simile agli oppiacei.

Uno studio ha riportato il caso di un neonato che soffriva di frequenti attacchi di apnea, sempre a seguito del consumo di latte fresco da parte della madre che lo allattava.

Gli esami di laboratorio hanno evidenziato elevati livelli di caseomorfina nel sangue del neonato, e vista la capacità di questa sostanza di deprimere i centri del respiro nel sistema nervoso centrale, si è pensato che il latte vaccino potesse causare questo fenomeno.

Oltre ad agire sul sistema nervoso centrale, la caseomorfina può anche causare delle reazioni pseudo allergiche e altre anomalie.

Infatti, analogamente alla morfina, questa sostanza ritarda lo svuotamento gastrico, aumentando il rischio di far rifluire il contenuto dello stomaco verso le vie respiratorie, causando il soffocamento dei neonati.

Quindi l’apnea indotta da latte, non è l’unica condizione legata alla caseomorfina. Questa sostanza potrebbe essere correlata anche ai casi di morte in culla, e persino ad una patologia come l’autismo.

Come può una sostanza presente nel latte causare una condizione come l’autismo?

Nel numero di Aprile del 2006 della rivista Sviluppo e Comportamento Pediatrico, vengono riportate le analisi degli studi scientifici che connettono l’autismo con la dieta.

Gli studiosi forniscono un’ipotesi interessante. La caseomorfina presente nel latte e nei prodotti caseari, non è la sola sostanza con attività simile agli oppiacei; un’altra sostanza neuroattiva è il glutine.

La nostra dieta può contenere un eccesso di queste sostanze, che in presenza di una barriera intestinale danneggiata, possono riversarsi in modo massiccio nel sangue e da qui raggiungere il cervello.

Così, l’interazione tra queste sostanze neuroattive e la predisposizione di alcuni soggetti, potrebbe innescare questa patologia e altre condizioni simili .

Attualmente sono stati fatti pochi studi sull’uso delle diete ad eliminazione (prive di caseina e glutine), ma poichè la terapia dietetica è un trattamento a basso costo e privo di effetti collaterali, dovrebbe essere sempre consigliata come primo approccio per questa patologia e altre simili.